~La Burano di Milano~ Via Abramo Lincoln

La Burano di Milano, il Quartiere Arcobaleno, Il Villaggio Operaio, o ancora il Quartiere Giardino,…

Tanti appellativi ed un unica caratteristica: la sfavillante varietà dei colori delle abitazioni. Un effetto arcobaleno che ricorda la nostra Burano.

Milano riesce ancora a stupirmi con una piccola perla che molti non conoscono. Ci troviamo in Via Abramo Lincoln, a meno di 2 km dal Duomo.

A pochi passi dal centro storico di Milano, una meravigliosa oasi di pace: strada chiusa al traffico, villette variopinte di tonalità pastello, giardinetti privati, balconi curati e decorazioni floreali che esplodono di colori durante la primavera.

La zona è conosciuta come Villaggio Operaio, ma con il tempo ha guadagnato tanti altri nome come Quartiere Giardino, Quartiere Arcobaleno, o ancora Burano di Milano, grazie ai colori delle abitazioni che ricordano molto l’isoletta veneta.

Perchè Villaggio Operaio vi starete chiedendo?!

Queste case nascono nell’800 , precisamente nel 1889, quando una cooperativa edilizia desidera rivalutare quella grande area dismessa costruendo delle case, con prezzi accessibili, per gli operai della zona. Il progetto va avanti (si bloccherà con l’arrivo delle Guerre Mondiali), e, piano piano, il quartiere si ingrandisce. Nel corso degli anni, gli abitanti hanno iniziato ad abbellire il quartiere, cominciando una sorta di sfida tra di loro nel trovare il colore più allegro per la facciata di casa.

Oggi è un quartiere esclusivo grazie alla caratteristiche uniche della zona e delle abitazioni, alcune delle quali sono anche in vendita, con prezzi abbastanza elevati.

I cortili interni sono privati, e non è possibile accedervi.

Non fate il mio stesso errore: se arrivate in via Abramo Lincoln passando dalla via parallela, potrebbe esserci un cancelletto aperto, ed una targa che invita al rispetto della comunità felina della zona. Non avendo letto in quel punto alcun cartello di divieto, ed avendo visto altre persone entrare ed uscire dal cortile, ho deciso anche io di varcare il cancello per scattare delle foto. Ci hanno giustamente invitato ad uscire poco dopo gli abitanti, ricordando che quella parte era riservata ai residenti. Infatti, sulla via principale, ci sono tanti cartelli che ricordano che i cortili interni sono proprietà privata e c’è il divieto assoluto di accedervi.

Come già detto, una piccola oasi di pace, che, per qualche minuto ti fa dimenticare di essere in una grande e frenetica città.


@agneseperrone_

#iViaggidiAgnese

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