Once Erasmus, Always Erasmus: 5 regole per vivere al meglio un’esperienza che ti cambierà la vita.


“Il programma Erasmus, acronimo di European Region Action Scheme for the Mobility of University Students, è un programma di mobilità studentesca dell’Unione europea, creato nel 1987. Esso dà la possibilità a uno studente universitario europeo di effettuare in una università straniera un periodo di studio legalmente riconosciuto dalla propria università. Il nome del programma deriva dall’umanista e teologo olandese Erasmo da Rotterdam (1466/69-1536), che viaggiò diversi anni in tutta Europa per comprenderne le differenti culture.”


 

Ho da poco terminato il mio secondo Erasmus e vi posso confermare che l’Erasmus non è solo questo. L’Erasmus non lo puoi raccontare, non si può spiegare e non si può capire, si può solo vivere: è un viaggio di quelli che regala sempre delle emozioni forti, prima, durante e dopo.

Non ci sono parole, frasi che riescano a descriverlo: potrebbe essere sinonimo di vita, sei vivo in ogni cosa che fai, ancor prima di raggiungere la tua nuova “casa”. Quel crescendo di sensazioni e paure che iniziano il giorno in cui decidi di inviare quella domanda, tanto  pensi “figurati se scelgono me!”… E invece si, proprio tu hai vinto quella borsa, sei in graduatoria! Dall’immensa felicità si passa ad un vortice di pensieri che frullano nella tua testa: “oddio e adesso!?? Una nuova casa, una nuova università, un nuovo metodo, una nuova città, nuovi amici, una miriade di valigie, il trasferimento,…”

Così mentre sei alla ricerca disperata di una stanza, arriva settembre, e sei in aeroporto, con in mano quel biglietto di sola andata.

La prima settimana è sempre la peggiore, sembra non finire mai: il trasloco, dover sistemare le valigie, capire dove e con chi abiti, capire dove si trova il supermercato più vicino, dove si trova l’università, come funziona, l’abbonamento dei mezzi pubblici,… 

Il caos piano piano lascia spazio alla curiosità e alla voglia di scoprire nuovi posti e di fare nuove esperienze, e in poco tempo riesci a trovare una tua routine.

Ho avuto la fortuna di poter vivere due Erasmus, in due città che poco hanno in comune tra loro, Parigi e Madrid. Infatti sono stati due Erasmus molto diversi sotto alcuni aspetti, ma alcune cose le ho ritrovate in entrambi. Così ho scritto 5 “regole” che spero possano aiutare a vivere al meglio questa esperienza.

Regola numero:

1. GODITI OGNI SECONDO.

Goditi tutti i momenti, anche quelli più brutti, più strani, più inaspettati. Stai per vivere la tua esperienza più bella, quella che in un modo o nell’ altro ti cambierà la vita, un qualcosa che porterai sempre dentro di te. Goditi tutto, anche le cose più banali, perché mesi dopo saranno quelle che più ti mancheranno; come il supermercato, fidati, avrai nostalgia anche di quello…

 

2. PRENDITI IL TUO TEMPO.

È normale essere spaesati e impauriti: ti ritrovi catapultato in un nuovo mondo in pochissimo tempo. La prima settimana di Erasmus non si augura a nessuno… Una frenesia e una confusione totale: trasloco, pulizie, documenti, spesa, abbonamento… Insomma nemmeno un minuto per respirare. La prima settimana ti sembrerà un’eternità… Ma passato questo piccolo ostacolo, i mesi voleranno, e senza accorgertene dovrai salutare la tua comitiva di amici. Per questo motivo, fai sempre riferimento alla regola numero 1.

 

3. PARTECIPA AD OGNI EVENTO POSSIBILE.

Informati sulle organizzazioni Erasmus della tua città. Partecipa alle feste, agli eventi e ai viaggi, quanti più possibili. È il miglior modo di conoscere tantissime persone da tutto il mondo e fare amicizia. Inoltre essendo degli esperti della zona, riuscirai anche a goderti al meglio la città. Spesso per tutte le loro attività hanno sempre sconti e prezzi convenienti per gli studenti.

 

4. SFRUTTA AL MEGLIO QUESTA ESPERIENZA.

Sfruttala per fare nuove amicizie, per viaggiare, per crescere dal punto di vista personale e anche professionale, un Erasmus in un CV fa la differenza.

È la migliore occasione della tua vita per imparare: una nuova lingua, a vivere da solo, ad abbattere la timidezza, a vedere il mondo con occhi diversi, da un’altra prospettiva, a cucinare magari (questo purtroppo non vale per me, due Erasmus e continuo a rimanere un disastro). La tua migliore occasione per conoscere persone da tutto il mondo. Oltre la città, le feste e i viaggi ciò che ti porti dentro sono le persone.  Le battute, le risate, gli scherzi.. sono quelle le cose che più ti sarà difficile lasciare. Persone che in pochi mesi ti coinvolgono più di altre che frequenti da anni. Persone che hanno sempre qualcosa da insegnarti, che in pochi minuti riescono comunque a lasciarti una parte di sé, un bagaglio, una storia, un momento che ricorderai sempre. E non importa se ci hai parlato soltanto per 5 minuti ad una festa, quella persona avrà in qualche modo contribuito e condiviso con te quella esperienza.

 

5. NON CI SI ABITUA MAI.

Passeranno gli anni ma con la testa continuerai a ritrovarti lì.

Non buttarti giù perché “è finita”, anche se all’inizio è sempre difficile, cerca di soffermarti sui lati positivi: è stata una parentesi straordinaria della tua vita che dovrai sempre vedere con occhi pieni di gioia e gratitudine per averla vissuta. Un aiuto per combattere la famosa depressione post-Erasmus? Foto e video. Fanne tanti! È vero che i momenti più belli e divertenti spesso non hanno foto! Però potrai comunque farne tante ad altre occasioni, come alle feste, in giro per musei o anche quando sei in pigiama, dentro casa, con i tuoi coinquilini. Dopo 6 mesi avrai una galleria piena, piena non solo di fotografie, ma di momenti indelebili.

 

Once Erasmus, Always Erasmus!

 

JW

#JustWanderTravelBlog #LivingATravelLife #iViaggiDiAgnese

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