Eccomi qui…
È arrivato il momento di iniziare a raccontarvi della mia avventurosa giornata nel deserto egiziano.⠀
Come già accennato, la settimana in cui sono stata a Marsa Alam le condizioni atmosferiche non erano le migliori, e questo ci ha impedito di poter partecipare alle escursioni di isole, spiagge e barriere coralline.⠀
Per questa ragione l’unica attività che siamo riusciti a fare è stato proprio il Safari nel deserto. Abbiamo acquistato un pacchetto completo al costo di 75 euro a persona circa.
Sono venuti a prenderci in hotel subito dopo pranzo e ci hanno portato con una jeep in une tenda beduina, dividendoci poi in gruppi.⠀
Prima parte del nostro safari: la passeggiata sui cammelli.
La prima attività del nostro gruppo è stata la passeggiata sui cammelli.⠀
Il tragitto era molto breve, una passeggiata veloce. I cammelli dal vivo sono proprio belli, dolci e si fanno accarezzare. Bisogna tenersi bene stretti quando i cammelli si alzano perché fanno un movimento molto particolare e si rischia di cadere. Si è molto alti una volta che si è in sella al cammello: sembra di essere costantemente cullati grazie alla loro andatura lenta.⠀
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È stata un’esperienza unica, la prima volta per me. Devo aggiungere però che le emozioni sono state contrastanti. Da una parte ero felice di provare una cosa nuova, dall’altro lato ero molto combattuta. I cammelli erano trattati molto bene, erano molto puliti, ed erano veramente tranquilli circondati da tutte quelle persone, ma mi è dispiaciuto comunque pensare che sono in ogni modo costretti a fare quello che fanno, a portare in giro dei turisti….⠀
Seconda parte del nostro safari nel deserto. I quad.
Dopo aver terminato la passeggiata con i cammelli ci hanno fatto indossare dei caschi, fornito qualche istruzione ed eccoci sopra i quad per un’emozionante corsa tra le dune.
Il percorso è durato circa 40 minuti: ogni coppia guidava il proprio quad e seguivamo tutti la guida che a sua volta era supportata da altri suoi colleghi che rimanevano in fondo alla fila per ogni eventualità.
Non è stato facilissimo scattare foto e girare dei video perché anche se non sembra andavamo abbastanza veloci e soprattutto il cammino non era sempre lineare…. Alla fine eravamo completamente ricoperti di polvere, ogni cosa aveva assunto un altro colore in poche parole….
Comunque la cosa più bella è stata vedere come ad un certo punto il deserto si interrompeva bruscamente ed iniziava il mare. Un contrasto meraviglioso che dava vita ad un paesaggio mozzafiato.
Abbiamo fatto anche una piccola sosta per scattare qualche foto, anzi diciamo che la nostra guida spesso si candidava come fotografo e allo stesso tempo ti diceva cosa fare per creare dei contenuti “originali”, definendosi meglio di photoshop! Gli piaceva molto creare delle foto originali per le coppie. Insomma un tipo molto simpatico e spericolato se pensiamo al fatto che durante la corsa con le jeep nel deserto saltava tranquilla da una vettura all’altra ahahahha
Terza parte del nostro safari nel deserto: il tramonto nel deserto.
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Una volta terminato il giro in quad ci hanno fatto salire su delle “jeep da safari” e, sfrecciando tra la polvere, ci hanno portato in un villaggio beduino isolato.⠀
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Prima di andare a visitare il villaggio ci hanno fatto salire su un piccola altura per ammirare il tramonto.⠀
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La terra intorno a noi era di un colore scuro, un marrone bruciato, ed in cielo invece, era il sole a bruciare creando delle sfumature pazzesche color arancio.⠀
Una volta che il sole era calato, nonostante ci fosse ancora molta luce, siamo scesi per tornare al villaggio.⠀
Questo era molto piccolo, pochissime abitazioni e circa una ventina di persone.⠀
Non avevano nulla, ma ciò che più mi ha colpita è stato vedere che avevano la corrente elettrica e alcuni caricatori dei telefonini.⠀
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All’entrata del villaggio c’era una donna che preparava delle piadine locali, cotte grazie ad un fuoco acceso con sterco di cammello. Le abbiamo assaggiate ed erano buonissime. Solo le donne potevano avvicinarsi a questa signora, e lo stesso valeva per le due ragazze che poco più in là preparavano un caffè tipico con un leggero retrogusto di ginseng.
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Dopo ci hanno mostrato il loro piccolo allevamento di capre, la loro fonte di sostentamento. E lì abbiamo incontrato la meravigliosa bambina che vedete in foto.
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Persone cordiali ma di poche parole, abituate, da quello che ho visto, ai turisti come noi. Molti del nostro gruppo erano sconvolti nel vedere un popolo che riesce a vivere con così poco, con le cose essenziali, nella più totale semplicità. Io trovavo tutto così affascinante: una cultura così diversa e distante da noi, penso sia qualcosa da preservare. Per fortuna ad oggi possiedono dei telefonini e delle macchine per le emergenze, ma, alla fine, secondo me, a loro non manca nulla, hanno sempre vissuto di quel poco che hanno e non hanno bisogno di molte delle cose che noi consideriamo necessarie nella nostra vita.⠀
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Il sole continuava a tramontare e noi siamo tornati indietro alla tenda di partenza.
Poco prima di andare a cena ci hanno portati in una grande tenda dove vendevano spezie, profumi, aromi, creme, oli fatti da beduini. Lì abbiamo fatto qualche acquisto, in particolare un infuso di guava (la guaiava, o guava, spesso chiamata anche con il nome spagnolo Guayaba, è un piccolo albero appartenente alla famiglia delle mirtacee).
Abbiamo concluso la serata nell’enorme tenda beduina dove abbiamo mangiato riso dolce, carne, fagioli e verdure miste, tutto con un ottimo intrattenimento di performer di danze tradizionali e danzatrici del ventre.
Prima di ripartire siamo andati in mezzo al deserto, poco distanti dalla tenda per ammirare il cielo stellato.
Un’esperienza mai fatta prima ma che senza dubbio vorrò ripetere in altri deserti del mondo.
#iViaggiDiAgnese #JW #LivingATravelLife
(Per maggiori foto e video della vacanza vi consiglio di visitare la mia pagina Instagram @agneseperrone_ e la pagine Facebook Just Wander Travel Blog)